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Protocollo Safeguarding Scuola Internazionale Mushing

MOG Modello organizzativo e di controllo

Microsoft Word – MOG Codice di Condotta A SIM.docx

CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

Art. 1 Principi generali

L’ ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM) riconosce e garantisce il diritto di tutti i Tesserati e le Tesserate a essere trattati con rispetto e dignità.
Ogni Tesserato è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione.

Il diritto principale dei Tesserati e delle Tesserate è quello di essere trattati con rispetto e dignità, e di essere protetti da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e qualsiasi altra forma di discriminazione prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da origine etnica, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione economica, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

L’ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM) riconosce e garantisce la piena tutela del diritto alla salute e al benessere psico-fisico complessivo dei Tesserati e delle Tesserate, con particolare riguardo per i minori, quale valore preminente e assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.

Il presente Codice di Condotta è parte integrante del Modello Organizzativo di Gestione e Controllo dell’Attività Sportiva e ne attua gli obiettivi.

Art. 2 Ambito di applicazione Il presente codice si applica a:

  • tutti i Tesserati e le Tesserate dell’ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM)
  • tutti i lavoratori, collaboratori e volontari e in generale operatori sportivi dell’ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM) che, nel contesto del sodalizio a qualsiasi titolo e in qualsiasi ruolo, sono a contatto con gli Allievi/e o che in ogni caso sono coinvolti nell’attività sportiva;
  • tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’ ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM) e che sono a contatto con gli Allievi/e. Art. 3 Fattispecie di abuso, violenza e discriminazione Per la salvaguardia e la tutela dei Tesserati e delle Tesserate, costituiscono condotte rilevanti ai fini della presente normativa relativa alle politiche di safeguarding le seguenti fattispecie:

a) “abuso psicologico”: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;

  1. b)  “abuso fisico”: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare carichi di attività inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi Allievi ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
  2. c)  “molestia sessuale”: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti una grave noia, fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
  3. d)  “abuso sessuale”: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
  4. e)  “negligenza”: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
  5. f)  “incuria”: la mancata soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
  6. g)  “abuso di matrice religiosa”: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
  7. h)  “bullismo, cyberbullismo”: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance

sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di

danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
i) “comportamenti discriminatori”: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un

effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social- economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

4 Norme di condotta generali per i Tesserati e le Tesserate

I Tesserati e le Tesserate e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva devono:

  • adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su origine etnica, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione economica, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva, o di altra natura;
  • astenersi da condotte offensive, minacciose o aggressive;
  • astenersi dall’adottare condotte quali: colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona;
  • evitare atteggiamenti nei confronti di altri che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
  • agire con comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;
  • astenersi dal porre in essere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
  • usare un linguaggio consono, evitando suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;
  • comportarsi in maniera consona rispetto al ruolo svolto evitando una condotta inappropriata o sessualmente provocante;
  • astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale.;
  • perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
  • astenersi dall’organizzare momenti conviviali non istituzionali con Allievi/e minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;
  • agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti che possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo ;
  • evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri;
  • comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri Tesserati e delle altre Tesserate;
  • astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
  • garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati e delle altre Tesserate, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
  • impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri Tesserati e le altre Tesserate nei percorsi educativi e formativi;
  • impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
  • instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli Allievi/e ovvero loro delegati;
  • prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
  • affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
  • collaborare con gli altri Tesserati e le altre Tesserate nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
  • impegnarsi a seguire e rispettare le Regole di Condotta previste dall’art. 3 del Modello Organizzativo di Gestione e Controllo dell’Attività Sportiva, segnalando al Responsabile Safeguarding eventuali incongruenze o modifiche della situazione di fatto, al fine di suggerire eventuali modifiche o aggiornamenti alle procedure interne;
  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla società situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio. 5 Doveri e obblighi dei Dirigenti sportivi e dei Tecnici I Dirigenti sportivi e i Tecnici devono:
  • agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  • porre in essere comportamenti attivi al fine di rimuovere gli ostacoli che impediscono la promozione del benessere dell’ Allievo/a e la sua partecipazione all’attività sportiva;
  • astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati e delle Tesserate, specie se minori;
  • contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati delle Tesserate, specie se minori;
  • evitare ogni contatto fisico non necessario con i Tesserati e le Tesserate, specie se minori;
  • promuovere un rapporto tra Tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
  • porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
  • comunicare e condividere con il Tesserato o la Tesserata minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
  • organizzare l’attività sportiva in modo da garantire la privacy degli Allievi/e in qualsiasi ambito ovvero facendo in modo che durante l’attività sportiva o in caso di visite mediche e o simili, vi sia sempre la presenza di un responsabile della società;
  • astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati e delle Tesserate minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;
  • astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato e la Tesserata minori;
  • astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il Tesserato o la Tesserata minore, anche mediante social network;
  • impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
  • segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli Allievi/e loro affidati;
  • dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
  • sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei Tesserati e delle Tesserate;
  • conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
  • interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato o la tesserata minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile Safeguarding;
  • impegnarsi a seguire e rispettare le Regole di Condotta previste dall’art. 3 del Modello Organizzativo di Gestione e Controllo dell’Attività Sportiva, segnalando al Responsabile Safeguarding eventuali incongruenze o modifiche della situazione di fatto, al fine di suggerire eventuali modifiche o aggiornamenti alle procedure interne;
  • segnalare senza indugio al Responsabile Safeguarding nominato dalla società e/o al Safeguarding Officer di AICS situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati o le Tesserate a pregiudizio, pericolo, timore o disagio. 7 Doveri e obblighi degli Allievi/e Gli Allievi/e devono:
  • rispettare il principio di solidarietà tra Allievi/e, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
  • comunicare le proprie aspirazioni ai Dirigenti sportivi e ai Tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli altri Allievi/e;
  • comunicare a Dirigenti sportivi e Tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
  • prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri Atleti;
  • rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri Allievi/e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
  • rispettare la funzione educativa e formativa dei Dirigenti sportivi e dei Tecnici;
  • mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri Allievi/e, e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
  • riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli Allievi/e ovvero ai loro delegati;
  • evitare contatti e situazioni di intimità con Dirigenti sportivi e Tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
  • astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile Safeguarding nominato dalla società e/o al Safeguarding Officer di AICS;
  • impegnarsi a seguire e rispettare le Regole di Condotta previste dall’art. 3 del Modello Organizzativo di Gestione e Controllo dell’Attività Sportiva, segnalando al Responsabile Safeguarding eventuali incongruenze o modifiche della situazione di fatto, al fine di suggerire eventuali modifiche o aggiornamenti alle procedure interne;
  • segnalare senza indugio al Responsabile Safeguarding nominato dalla società e/o al Safeguarding Officer di AICS situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati o le Tesserate a pregiudizio, pericolo, timore o disagio. 8 – Procedure di selezione degli operatori sportivi L’ ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM) quando instaura un rapporto di collaborazione – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – con operatori chiamati a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori richiede preventivamente copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente. L’ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM) effettua delle verifiche periodiche, quando ritenuto opportuno e comunque annualmente. Richiedere un aggiornamento del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
    L’ASD SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING (SIM) conserva la documentazione relativa agli operatori sportivi nel rispetto della normativa vigente, compresa la normativa in materia di protezione di dati personali. 9 – Comportamento da tenere in presenza di una possibile condotta rilevante Tutti i Tesserati e le Tesserate devono essere vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per gli altri e devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione verso altri al Responsabile Safeguarding nominato dalla società, oppure al Safeguarding Officer di AICS attraverso la formulazione di segnalazioni da compiere con le modalità indicate sul sito https://www.aics.it/safeguarding/ . Chiunque sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile Safeguarding nominato dalla società, anche inviando una segnalazione all’indirizzo email safeguardscuolasim@gmail.com o direttamente con il Safeguarding Officer di AICS.

In caso di minori coinvolti può essere opportuno segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di malessere all’esercente la responsabilità genitoriale. Possono verificarsi però situazioni nelle quali collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o addirittura un danno anziché un beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile dell’abuso o se un uno di essi si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione. In questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il Responsabile Safeguarding nominato dalla società.

10 Sanzioni

In caso di violazioni accertate degli obblighi previsti dal presente Codice di Condotta, si applicano le sanzioni indicate all’art. 8 del Modello Organizzativo di Gestione e Controllo dell’Attività Sportiva.

11 Riservatezza

Il Responsabile Safeguarding nominato dalla società e il Safeguarding Officer di AICS sono tenuti agli obblighi di riservatezza previsti dal Regolamento Organico.
L’identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l’identificazione del segnalante.

La documentazione relativa alle segnalazioni o alle denunce, assieme alle credenziali di accesso all’indirizzo email per le segnalazioni, è conservata dal Responsabile Safeguarding ed è accessibile esclusivamente da quest’ultimo.

Il Presidente SIM ARARAD KHATCHIKIAN

MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA – Vers. 01-2024

PREMESSA

Il diritto principale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, e di essere protetti da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e qualsiasi altra forma di discriminazione prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dall’origine etnica, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione economica, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. La priorità assoluta è il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati, che prevale anche sui risultati sportivi.

Questo documento intende dare attuazione ai principi sopra citati per garantire effettivamente le esigenze di tutela stabilite.

Art. 1 Obiettivi

1. Il presente documento stabilisce e regola gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per motivi di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, nonché per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 commessi a danno dei Tesserati, specialmente se minori, all’interno dell’Associazione “SCUOLA INTERNAZIONALE MUSHING ” SIM (di seguito denominata “Ente”).

2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento sono allineate con le Linee Guida adottate da AICS a(ualmente in vigore e rappresentano l’insieme delle regole di condotta che tutti i membri dell’Ente devono seguire per:

a. promuovere il diritto di tutti i Tesserati ad essere protetti da qualsiasi forma di abuso, violenza o discriminazione;

b. favorire un ambiente inclusivo che garantisca la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, in particolare dei minori, assicurando uguaglianza ed equità, e valorizzando la diversità;

c. rendere consapevoli i Tesserati dei propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;

d. identificare e attuare misure, procedure e politiche di salvaguardia adeguate, anche conformemente alle raccomandazioni del Safeguarding Officer istituito dalla AICS, per ridurre i rischi di comportamenti lesivi dei diritti, specialmente nei confronti dei Tesserati minori;

e. gestire in maniera tempestiva, efficace e riservata le segnalazioni di abuso, violenza e discriminazione, proteggendo i segnalanti;

f. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolare, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;

g. incoraggiare la partecipazione dei membri dell’Ente alle iniziative organizzate dalla AICS nell’ambito delle politiche di salvaguardia;

h. garantire la partecipazione attiva di tutti coloro che sono coinvolti in qualsiasi funzione o titolo nell’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di salvaguardia dell’Ente.

1

Art. 2 Ambito di applicazione

I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

a) tutti i tesserati dell’Ente;

b) tutti coloro che hanno rapporto di lavoro o volontariato con l’Ente;

c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’Ente.

Art. 3 Regole di condotta

È compito dell’Ente organizzarsi in modo da realizzare gli obiettivi indicati nell’art. 1, adeguando i propri comportamenti alle seguenti regole di condotta:

a) garantire un ambiente basato su principi di uguaglianza e di rispetto della libertà, dignità e inviolabilità della persona:

b) riservare a ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzione di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro:

c) condurre l’attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’ allievo, considerando anche i suoi interessi e bisogni:

d) prestare attenzione a eventuali situazioni di disagio, anche legate a disturbi alimentari, percepite o conosciute indirettamente, con particolare attenzione ai minori:

e) segnalare immediatamente ogni circostanza rilevante ai responsabili genitoriali o tutori, o ai soggetti preposti alla vigilanza:

organizzare le proprie attività didattiche, ricreative, sportive e promozionali senza distinzione di sesso, etnia, appartenenza culturale, ecc.; in caso di minori appartenenti a categorie svantaggiate, garantire la loro equa suddivisione in squadre o gruppi per favorire l’integrazione.

assicurare che ogni allievo/a sia adeguatamente seguito durante le attività; prevedere un numero sufficiente di tecnici in relazione alla composizione dei gruppi; richiedere a tecnici, allievi/e e dirigenti di utilizzare un linguaggio non discriminatorio.

Qualora tra i tesserati frequentanti siano presenti dei minori, l’Ente si impegnerà a riservare particolare attenzione nei loro confronti per comprendere loro ambizioni e desideri sportivi; programmare le attività sportive o la partecipazione agli eventi organizzati tenendo conto delle capacità e aspirazioni individuali di ciascun allievo/a.

affiancare all’ occorrenza allo Staff tecnico della Scuola professionisti specializzati e prevedere la presenza di figure aggiuntive durante le attività per monitorare il comportamento degli allievi/e; individuare tra i dirigenti una figura di riferimento ed un sostituto/a che possa dialogare con gli allievi/e, in particolare minori, per rilevare eventuali segni di disagio.

Ogni particolare circostanza o evento rilevante, che interessi gruppi o atleti potrà essere riferito dall’Ente ai responsabili genitoriali/tutori legali. Per situazioni di particolare gravità le segnalazioni potranno essere inviate direttamente alla figura del Safeguarding della Società nominata dall’Ente, che deciderà in modo indipendente sulle azioni da intraprendere.

f) consultare il Responsabile delle Politiche di Safeguarding dell’Ente in caso di sospetti di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;

g) mettere in atto iniziative adeguate per contrastare fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti, comportamenti:

• evitare contatti fisici tra allievi/e e tecnici o dirigenti;

• incoraggiare allievi/e, tecnici e dirigenti a usare un linguaggio appropriato ed evitare espressioni discriminatorie, sessiste o razziste;

• evitare di rimanere soli con singoli allievi/e in spazi poco frequentati, assicurando che vi sia sempre la presenza di un dirigente oltre all’istruttore o guida;

• prevedere, durante sedute mediche o fisioterapiche, la presenza di un dirigente dello stesso sesso dell’atleta o di un genitore o tutore legale;

• richiedere ai tecnici e dirigenti di mantenere rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo:

L’attività sarà organizzata evitando qualsiasi tipo di contatto fisico inappropriato tra allievi/tecnici/dirigenti. Verrà gestita un’attività informativa e formativa sui comportamenti, atteggiamenti e utilizzo di un linguaggio consono all’ambiente e all’età dei partecipanti. Verrà richiesto altresì a tecnici e dirigenti di mantenere un rapporto equidistante e professionale cercando di evitare in tutti i modi situazioni che possano configurarsi come azioni di particolare criticità indicata nella premessa. Considerata l’attività prettamente esterna e non vincolata ad ambienti di servizio, quali spogliatoi o ad iniziative quali trasferte organizzate di minori, vengono previste in senso generale solo attività e regole di condotta per contrastare il bullismo e il cyberbullismo. Allorché tra i tesserati frequentanti siano presenti dei minori, quest’ultimi al termine delle attività previste potranno essere prelevati esclusivamente da genitori/esercenti la responsabilità genitoriale o da altra persona maggiorenne provvista di delega, preventivamente comunicata all’Ente, previo riconoscimento della persona.

h) prevenire, durante le proprie attività, tutti i comportamenti sopra descritti tramite azioni di sensibilizzazione e controllo:

i) spiegare chiaramente a coloro che assistono alle attività della Scuola di astenersi da commenti che riguardino la prestazione sportiva per evitare lesioni alla dignità e sensibilità delle persone:

organizzare riunioni periodiche con lo staff tecnico e dirigenti per illustrare le politiche di Safeguarding adottate e adottabili dall’Ente sulla base di criticità e nuove situazioni emerse durante l’anno sociale/stagione sportiva. Sottoscrivere con i tecnici il patto di corresponsabilità, al fine di un maggior coinvolgimento nel perseguire gli obiettivi indicati nelle politiche di Safeguarding dell’Ente.

L’Ente predisporrà adeguata informazione nei confronti dei terzi sia essi genitori che esterni per illustrare le politiche di salvaguardia, miranti ad un comportamento rispettoso degli allievi/tesserati in riferimento alle loro capacità e prestazioni ai fini, oltre al rispetto e alla dignità dei praticanti, di sensibilizzare e far propria un’adeguata educazione sportiva. Nel caso da parte degli allievi/tesserati emergano comportamenti e situazioni indicate l’Ente adotterà delle sanzioni disciplinari debitamente regolamentate (art.8) nei confronti degli stessi.

j) promuovere la rappresentanza paritaria di genere, rispettando la normativa applicabile;

k) rendere consapevoli i tesserati dei propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:

• affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzattivo e del codice etico adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito dell’Ente;

• affissione presso la sede dell’Ente e/o pubblicazione sulla homepage del sito dell’Ente del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;

• comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizza(vo e codice etico adottato dall’Ente, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dall’Ente;

• comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding Officer nominato dall’Ente;

• informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dall’Ente per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi.

Il presente modello organizzativo sarà a disposizione di tutti gli allievi/tesserati presso la sede operativa dell’Ente sita in TARVISIO VIA G. VERDI 21 e contestualmente sarà pubblicato sul sito internet dell’associazione. In fase di tesseramento annuale, il MOG, il Codice di Condotta nonché tutte le informazioni relative al Safeguarding nominato e alle procedure di segnalazione di comportamenti ritenuti lesivi verranno messe a disposizione del richiedente con applicazione della firma di presa visione sulla modulistica di tesseramento. SIM ha creato un’apposita mail per le segnalazioni al Safeguarding nominato: safeguardscuolasim@gmail.com

Art. 4 Tutela dei minori Obblighi

1. Tutti coloro che, indipendentemente dalla forma del rapporto instaurato, svolgono funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

Art. 5 Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dall’Ente

1. Per prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati e garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli Allievi/e, l’Ente nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla AICS al momento dell’affiliazione.

2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve essere scelto per la sua moralità e competenza, in possesso dei seguenti requisiti:

a. non aver riportato condanne penali, anche non definitive, per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione etnica e religiosa), 604-ter (circostanze aggravanti), 609-bis (violenza sessuale), 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-oc#es (violenza sessuale di gruppo), 609-undecies (adescamento di minorenni);

b. non aver riportato nell’ultimo decennio, salvo riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori a un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti, in materia di quanto previsto dal D.lgs. 198/2006;

c. aver seguito eventuali corsi di aggiornamento previsti dalla AICS e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamento degli organismi sportivi affilianti.

3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla homepage del sito internet dell’Ente, e inserita nel sistema gestionale degli organismi sportivi affilianti, secondo le procedure previste dalla regolamentazione degli organismi sportivi affilianti.

4. Il Responsabile resta in carica un anno e può essere riconfermato.

5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile, inserendola nel sistema gestionale degli organismi sportivi affiliati), secondo le procedure previste dalla regolamentazione degli organismi sportivi affiliati.

6. La nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata prima della scadenza per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, o per la perdita dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. La revoca e le motivazioni sono comunicate tempestivamente al Safeguarding Officer della AICS. Il sodalizio provvede alla sostituzione seguendo le modalità del comma precedente.

7. Il Responsabile è tenuto a:

a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della AICS nell’ambito dell’Ente, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;

b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione, nonché qualsiasi inizia8va di sensibilizzazione che ritenga u1le e opportuna;

c) segnalare al Safeguarding Officer della AICS eventuali condo8e rilevan9 e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;

d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti AICS;

e) formulare proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;

f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, sviluppando e attuando un piano d’azione basato su tale valutazione per risolvere le criticità riscontrate;

g) partecipare all’attjvità formativa organizzata dalla AICS.

Art. 6 Dovere di segnalazione

1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come indicato dal Regolamento e dalle linee guida della AICS, riportate integralmente nel presente documento, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer della AICS, anche tramite il safeguarding officer nominato dall’Ente.

2. Chiunque sospetti comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può consultare il Responsabile delle politiche di salvaguardia dell’Ente o direttamente il Safeguarding Officer della AICS.

Art. 7 Diffusione e a+uazione

1. L’Ente, con il supporto del Responsabile delle politiche di Safeguarding, si impegna a pubblicare e diffondere il presente documento e il Codice di condotta a tutela dei minori per prevenire molestie, violenza di genere e ogni altra forma di discriminazione tra i Tesserati e i volontari coinvolti nell’attività sportiva. L’Ente fornisce ogni strumento utile per garantirne la piena applicazione, verifica ogni segnalazione di violazione delle norme e condivide materiale informativo per sensibilizzare e prevenire disturbi alimentari negli sportivi.

2. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se disponibile, e/o affisso presso la sede dello stesso, e viene comunicato a tutti i collaboratori al momento dell’instaurazione del rapporto con l’Ente.

Art. 8 Sanzioni

L’Ente con riferimento ai regolamenti AICS che prevedono e regolano sanzioni disciplinari rapportate a tipologia e gravità delle situazioni, prevede e adotta alcune sanzioni proporzionate ali fatti/ comportamento, quali richiamo/ammonimento verbale e/o scritto, multa, sospensione temporanea e/o allontanamento dalle attività previste dall’Ente. Per i tecnici può essere prevista l’eventuale risoluzione contrattuale. Con delibera del Direttivo l’Ente potrà redigere e pubblicare apposito regolamento disciplinare.

Art. 9 – Disposizioni finali

  1. Questo documento viene aggiornato dall’organo direttivo dell’Ente con cadenza almeno quadriennale o ogni volta che sia necessario per recepire le nuove disposizioni della Giunta Nazionale del CONI, le eventuali modifiche e integrazioni ai Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di safeguarding, le sue raccomandazioni, nonché le modifiche e integrazioni delle disposizioni della AICS.
  2. Eventuali proposte di modifica al presente documento devono essere sottoposte e approvate dall’organo preposto dell’Ente.
  3. Per quanto non espressamente previsto, si fa riferimento al Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e al Codice Etico.
  4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

Art.10 – Norma compromissoria

Il presente MOG (Modello Organizzativo di gestione e controllo dell’attività sportiva) Vers.01-2024, viene steso ed adottato secondo le linee guida dell’AICS.
Con versioni successive, potranno essere apportate variazioni, integrazioni e/o aggiornamenti al presente atto con pubblicazione sul internet dell’Associazione (o altro social) e affissione presso la sede della stessa, costituendo comunicazione a tutti gli effetti ai propri tesserati.

Il Presidente SIM Ararad Khatchikian